Il nuovo reality a Nur Shams: "Piccola Gaza" vicino al confine con Israele

Non c'è luce di notte nel campo profughi 😆 di Nur Shams, tranne quella della luna piena, sebbene neanche questa riesca a penetrare completamente il labirinto di strette viuzze; 😆 dal 7 ottobre, i residenti hanno teso teloni neri sulla strade del campo per impedire la visibilità ai droni d'attacco 😆 israeliani.

In un passaggio non coperto largo meno di un metro tra le case mal costruite del campo, Mohammed al-Jaber, noto 😆 come Abu Shuja'a, il leader di 25 anni della cellula locale del Jihad Islamico Palestinese (PIJ), ha accolto una dozzina 😆 di giovani uomini che sono emersi dal buio.

Come lui, erano vestiti di nero e armati di pistole e fucili. I 😆 militanti avevano eluso posti di blocco israeliani, droni e tecnologia di localizzazione durante il loro viaggio di 60 km da 😆 Jenin perché c'era lavoro da discutere, ha detto Abu Shuja'a.

Questo è il 😆 nuovo reality a Nur Shams, a soli quattro chilometri dalla linea verde e dal muro di separazione che divide la 😆 Cisgiordania Occidentale occupata da Israele. Mesi di incursioni aeree e di violenti scontri per strada hanno devastato il campo, guadagnandosi 😆 il soprannome di "Piccola Gaza".

Ci sono edifici distrutti ovunque, tra cui il centro giovanile, mentre le strade sono state sconvolte 😆 dai carri armati. Acqua ed elettricità sono spesso fuori uso; cumuli di pneumatici giacciono nella piazza centrale, pronti ad essere 😆 accesi per ostacolare il prossimo raid israeliano. All'ingresso, gli uomini con i walkie-talkie segnalano i movimenti del campo, in allerta 😆 per operativi israeliani sotto copertura o qualsiasi cosa di insolito. I bombole di gas da utilizzare per la fabbricazione di 😆 dispositivi esplosivi improvvisati (IED) non sono nascoste.

"Guardate le nostre vite qui", ha detto un comandante, Saeed al-Jaber, durante una recente 😆 visita del Guardian il mese scorso. "Il mare Mediterraneo è a 10 km di distanza, puoi vederlo dalla collina, ma 😆 non ci sono mai stato. Gli israeliani ci chiamano terroristi perché non vogliamo vivere in una prigione". Poche settimane dopo, 😆 è stato ucciso in un attacco con droni.

Per i ultimi nove mesi, la morte e la distruzione causate dalla campagna israeliana a Gaza, in risposta all'attacco di 😆 Hamas del 7 ottobre, hanno dominato l'attenzione mondiale. Ma anche il territorio palestinese